Piano americano e sfioro il tavolo con una mano.
Pomeriggio strano e un desiderio che è fuggito lontano.
Polvere, gran confusione, un grigio salone,
in quale direzione io caccerò la polvere dai miei pensieri?
E quanti misteri coi pochi poteri che la mia condizione mi dà.
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Aria un po' viziata, quella finestra andrebbe spalancata.
Tela rovinata, e la cornice tutta consumata.
Polvere, troppi ricordi, è meglio esser sordi
e forse è già tardi per togliere la polvere dagli ingranaggi,
dai volti dei saggi, coi pochi vantaggi che la mia condizione mi dà.
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Non mi cercare, chè non mi riconoscerai,
non mi cercare, chè non mi riconoscerai, ..................