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Piano americano e sfioro il tavolo con una mano.
Pomeriggio strano e un desiderio che è fuggito lontano. Polvere, gran confusione, un grigio salone, in quale direzione io caccerò la polvere dai miei pensieri? E quanti misteri coi pochi poteri che la mia condizione mi dà. ................................................................................... Aria un po' viziata, quella finestra andrebbe spalancata. Tela rovinata, e la cornice tutta consumata. Polvere, troppi ricordi, è meglio esser sordi e forse è già tardi per togliere la polvere dagli ingranaggi, dai volti dei saggi, coi pochi vantaggi che la mia condizione mi dà. ................................................................................... Non mi cercare, chè non mi riconoscerai, non mi cercare, chè non mi riconoscerai, .................. |
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